Arriva al ministero del Lavoro il confronto tra Ita Airways e i sindacati sul nodo delle retribuzioni dei dipendenti della newco. Ma nel frattempo Atitech, la società che ha acquistato il ramo manutenzione della vecchia Alitalia, fa richiesta di Cigs per 400 lavoratori impiegati a Fiumicino per due anni.
Dopo due tavoli nella sede di Ita, che hanno portato ad un nulla di fatto, le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali hanno “attivato la seconda fase, in sede ministeriale” attraverso la prassi della procedura di “raffreddamento e conciliazione” per evitare di arrivare allo sciopero, come hanno spiegato Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta, Anpac, Anpav e Anp.
Tuttavia, secondo quanto trapela, continuano a livello informale le interlocuzioni tra azienda e sindacati per cercare di arrivare ad un’intesa da presentare al ministero durante il confronto in videocall. I sindacati rivendicano un aumento dei salari, considerati tra i più bassi del settore aereo in Europa, per i dipendenti di Ita. E dopo che Lufthansa ha fatto capire che la loro richiesta “non è un ostacolo” alla trattativa col Tesoro per l’acquisto di una quota di minoranza della newco, la strada sembra spianata per un ritocco al rialzo degli stipendi di piloti e assistenti di volo della newco, nata dalle ceneri di Alitalia.
Intanto, i sindacati ieri hanno incontrato il viceministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami, per fare il punto sul settore aereo nel suo complesso. Sono stati affrontati temi come il piano aeroporti, gli investimenti del settore, quindi come regolare il mercato e anche l’applicazione dei minimi previsti dal contratto per i lavoratori delle compagnie aeree che operano in Italia. Il giudizio sul tavolo è stato ritenuto “positivo” dalle sigle sindacali, che però ora chiedono che il confronto vada avanti nelle prossime settimane, allargandolo a tutti i settori dei trasporti.