Dopo lunghi mesi di colloqui serrati sull’asse Roma-Berlino-Bruxelles, Ita e Lufthansa compiono un passo decisivo per celebrare le nozze agli albori del nuovo anno. Ora tutto dipenderà dai servizi antitrust della Commissione europea, pronti ad avviare un’indagine formale che – nella migliore delle ipotesi – potrebbe portare all’agognato placet il 15 gennaio 2024. In caso contrario, e con il nodo delle rotte ancora da sciogliere, l’istruttoria volta a scongiurare turbamenti al mercato interno potrà protrarsi per altri tre mesi e mezzo, sconfinando così a primavera.
L’imponente plico dell’accordo siglato il 25 maggio dal Tesoro e dal colosso tedesco – con Lufthansa che acquisirà il 41% di Ita Airways attraverso un aumento di capitale di 325 milioni di euro, con l’opzione di acquisire le azioni rimanenti in un secondo momento – è approdato sul tavolo del capo della Concorrenza Ue, Didier Reynders, dopo un confronto che ha portato le parti a sviscerare e anticipare tutti i possibili ostacoli invisi al buon funzionamento del mercato interno, cercando di porre rimedi solidi a prova di esame Ue.
In tutti questi mesi, la lente dell’Antitrust ha puntato dritto sulle molteplici rotte sulle quali i due vettori operano già in “situazioni di monopolio o duopolio” – soprattutto gli hub targati Lufthansa, da Linate e Fiumicino a Francoforte e Monaco, passando per Vienna, Bruxelles e Zurigo -, quella garanzia di “discontinuità economica” rispetto alla vecchia Alitalia promessa da Roma per la newco, e l’attuale contesto dei prezzi alle stelle dei biglietti aerei. Negoziati complessi che, secondo indiscrezioni, porteranno la compagnia sorta dalle ceneri di Alitalia a sacrificare la rotta Milano-New York cedendo alla pressione della concorrente Air France, preoccupata che il matrimonio italo-tedesco possa concedere un vantaggio competitivo sproporzionato sulle rotte transoceaniche.