Sospese poco prima di mezzanotte, sono riprese queste mattina le trattative fra Meridiana e sindacati mentre il Qatar è tornato al tavolo. Intanto è sta dilatata sino a domenica prossima, alle 18, quando vi sarà un altro incontro, la procedura per la chiusura della mobilità.
Ma i sindacati ritengono che la proposta avanzata da Qatar Airways sia “assolutamente negativa”. “Questa proposta – commenta il segretario nazionale della Fit-Cisl Emiliano Fiorentino – e ci riporta indietro di due mesi di trattativa. Il numero degli esuberi, circa 450, resta invariato e sul fronte contrattuale è stata avanzata una piattaforma spregiudicata che rappresenta un attacco al contratto collettivo nazionale e quindi alle regole comuni del settore, faticosamente condivise nel 2014. La proposta – prosegue – riguarda un contratto collettivo aziendale impostato su un abbattimento di circa il 30% del costo del lavoro rispetto al ccnl, una vigenza contrattuale quinquennale contro quella triennale prevista e tempi e orario di lavoro che non rispettano la normativa europea”.
“Nessun passo in avanti con una proposta molto peggiorativa di quella che l’impresa aveva formulato in questi mesi”, è invece il commento della Filt Cgil. “Nelle 72 ore che mancano – avverte la Filt – alla scadenza della procedura di mobilità, posticipata alle 24 di domenica, durante le quali svolgeremo ogni tentativo per giungere a una mediazione ed un accordo, o vengono introdotte rilevanti modifiche o queste proposte sono irricevibili”.
“Ribadiamo il nostro interesse primario per la partnership di Meridiana con Qatar Airways, senza la quale ci troveremmo di fronte ad un disastro occupazionale. Tuttavia, la proposta presentata nella nottata di ieri dalla società non è accettabile nei termini posti”, dichiara la Uiltrasporti Nazionale in una nota.
Infine, secondo segretario nazionale dell’Ugl Trasporto aereo, Francesco Alfonsi, “la proposta è irricevibile perché, di fatto, è finalizzata a destrutturare l’impianto del ccnl di settore. Il governo intervenga per ristabilire condizioni adeguate alla prosecuzione del dialogo”.