Qantas dovrà pagare indennizzo per 1700 licenziamenti illegali

Qantas dovrà far fronte a un ingente indennizzo che potrà arrivare e centinaia di milioni di dollari australiani dopo la decisione dell’Alta Corte di aver licenziato illegalmente durante il periodo della pandemia 1700 operatori del personale di terra in 11 aeroporti. Qantas aveva presentato appello in Alta Corte al verdetto del 2021 della Corte Federale, secondo cui la linea aerea aveva contravvenuto alla legge detta Fair
Work Act. In quello che i sindacati hanno accolto come “un grande giorno per i lavoratori”, l’Alta Corte ha deciso all’unanimità contro Qantas, mettendo fine a una lunga battaglia legale iniziata nel 2020, quando il sindacato dei trasporti aveva citato l’aerolinea davanti alla Corte Federale.

“È stata una lotta tra Davide e Golia, ma dimostra quanto i lavoratori possono conseguire quando uniscono gli sforzi”, ha detto fuori della Corte la segretaria dell’Australian Council of Trade Unions, Sally McManus, affiancata dai leader sindacali.  Secondo l’avvocato che ha condotto la causa per i sindacati, Josh Bornstein, Qantas potrà dover pagare in risarcimento “una somma potenzialmente molto significativa, attorno a 200 milioni di dollari, ma che in definitiva sarà la Corte a determinare”. (Un dollaro australiano vale circa 60 centesimi di euro).

La decisione della Corte si aggiunge alla tempesta politica che l’aerolinea deve affrontare, dovuta a una combinazione di reclami dei clienti, di un’indagine dell’ente di protezione dei consumatori, di questioni sulla sua influenza sulle decisioni del governo in materia di servizi aerei e di controversie per i bonus erogati ad alti funzionari. In particolare al direttore generale Alan Joyce, che ha appena concluso in anticipo il suo incarico. Si prevede cha Joyce sarà remunerato con oltre 20 milioni di dollari in quest’anno finanziario, in aggiunta al suo stipendio di base e a vari bonus.

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