Anche in Italia per la prima volta Ryanair riconosce formalmente una rappresentanza sindacale. La low cost irlandese ha infatti firmato il primo accordo con la sigla professionale dei piloti Anpac. Si tratta della seconda intesa, dopo quella raggiunta a fine gennaio in Inghilterra, da quando a dicembre la low cost irlandese ha deciso – sulla spinta di una serie di scioperi – di invertire la rotta aprendo dopo oltre 30 anni di storia al riconoscimento dei sindacati.
L’accordo con l’Anpac, firmato nella serata del 7 marzo, arriva dopo 8 settimane di trattative tra le parti. “E’ una svolta storica per i piloti Ryanair in Italia impegnati da molti anni per ottenere una rappresentanza sindacale e condizioni di lavoro e salariali certe e omogenee per le diverse basi nazionali”, sottolinea l’Anpac, che rappresenta la maggior parte dei piloti Ryanair in Italia ed è l’unica sigla (insieme all’Anpav per gli assistenti di volo) con cui Ryanair – per stessa ammissione del ceo Michael O’Leary – ha accettato di confrontarsi.
“Questo accordo (che segue quello siglato nel Regno Unito con BALPA a gennaio) avvalora la decisione presa a dicembre dal Board di Ryanair sulla volontà di riconoscere i sindacati”, sottolinea il capo del personale di Ryanair Eddie Wilson. Un accordo “significativo” per la low cost, per la quale attualmente l’Italia conta quasi 80 dei circa 400 aeromobili della flotta: il 20% del corpo piloti di Ryanair. La low cost ora attende collaborare con Anpac per concludere un primo Contratto collettivo di lavoro per i piloti impiegati direttamente dalla compagnia di base in Italia. Lo step successivo sarà per gli assistenti di volo.
Insorgono però le altre sigle sindacali come Fit Cisl e Filt Cgil che definiscono “inaccettabile” il comportamento della compagnia irlandese che ora si sceglie anche gli “interlocutori” sindacali con cui parlare.