Sono 32 gli interessati ad Alitalia, un numero che supera le attese, anche se per ora si tratta solo ‘manifestazioni’ non vincolanti. Tra chi si fa avanti spunta Ryanair ma non per l’acquisto dell’intera compagnia, così come Lufthansa che ‘osserva’ solo alcuni asset. E, almeno fino a quando non si saprà di più su candidati e progetti, si fa largo lo spettro ‘spezzatino’, ovvero lo smembramento della compagnia. E non è certo questa la strada preferita da Governo e commissari, che puntano alla ristrutturazione o alla vendita in blocco. Intanto una mano arriva dall’Europa: la Commissione Ue infatti, è pronta a rendere più facili per investitori extra-Ue le norme su proprietà e controllo dei vettori aerei.
Per ora parla chiaro Ryanair, che si offre per alimentare i voli a lungo raggio, il cosiddetto feedaraggio (il servizio di connessione tra i diversi aeroporti periferici e l’hub centrale). “Siamo pronti a mettere 20 aeromobili se Alitalia dovesse tagliare le rotte”, spiega il portavoce della compagnia irlandese. Ma, precisa, “Ryanair non è interessata all’acquisto dell’intera compagnia”.
Lo stesso vale per Lufthansa, che con l’ad Carsten Spohr mette le mani avanti: “Non abbiamo intenzione di acquistare Alitalia”. I tedeschi però potrebbero considerare slot e flotta, visto che, ammette il ceo, “l’Italia è un mercato molto importante” con “opportunità” che potrebbero tornare utili a Eurowings, la low cost satellite di Lutfhansa.
Sezionare la compagnia non è però la soluzione ideale. “Alitalia tutta intera è un asset interessante”, dice il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, esprimendo fiducia. E non a casa è previsto a ottobre
il lancio di un nuovo volo Alitalia che collegherà Roma e Nuova Delhi ogni giorno.