Nessuna sovrattassa per il carburante, nemmeno se il petrolio salisse a 200 dollari al barile. La promessa è stata fatta da Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, ieri in Italia per conferenze stampa a Bologna prima e poi a Milano. "Rimaniamo gli unici a non applicarle e non le applicheremo mai, anche se il petrolio salisse a 200 dollari al barile", ha rivendicato O’Leary, ricordando invece che Alitalia applica una tassa media di 58 euro per volo, "più dei costi medi dei nostri biglietti, che sono di 42 euro". E sempre restando in tema di caro-carburante, O’Leary fa una previsione: "entro il prossimo inverno in Europa rimarranno solo cinque compagnie: Ryanair, Easy Jet, British Airways-Iberia, Air France-Klm e Lufthansa: gli altri falliranno o dovranno profondamente rinnovarsi, con alleanze non semplici". Una frase per rimarcare anche come Ryanair non stia subendo nessun tipo di crisi (“la crisi riguarda solo le compagnie che presentano alte tariffe) e anzi per precisare che nel 2009 la low cost punta ad aumentare il traffico del 17% rispetto al 2008 per un totale di 65-66 milioni di passeggeri trasportati. Infine, per quel che riguarda la multa inflitta dall’Antitrust di 54 mila dollari per pubblicità ingannevole, O’Leary ha annunciato che Ryanair farà ricorso. Secondo l’antitrust, nelle pubblicità la compagnia indica la possibilità di acquistare biglietti aerei "a partire da 10 euro solo andata, tasse incluse", senza evidenziare che viene applicato un costo aggiuntivo di prenotazione se questa avviene con carte di credito non Visa Electron. "Non mettiamo quel riferimento, perché non obblighiamo a pagare con quelle carte di credito", ha protestato O’Leary. Quindi, ha fatto intendere, la stessa pubblicità verrà riproposta anche per il lancio dei nuovi voli a Bologna.