Potrebbe arrivare entro questa settimana la decisione sulle sorti di Wind Jet. Ieri mattina, a Catania, vertice tra prefettura, Regione Sicilia e sindacati Cgil, Cisl e Uil sul futuro della low cost. I partecipanti hanno ribadito la necessità di definire un percorso virtuoso e che preveda coesione tra le parti interessate, per perseguire le tre finalità prioritarie, e cioè salvaguardia della compagnia, degli 800 lavoratori (tra dipendenti e indotto) e garanzia della mobilità per i siciliani.
E sono tre le ipotesi più ricorrenti circolate negli ultimi giorni: la creazione di una nuova società a capitale misto pubblico-privato, in cui potrebbe intervenire la Regione Siciliana; l'accordo con un'altra compagnia aerea che si sobbarchi i debiti di Wind Jet; il totale finanziamento da parte di soggetti privati. E si fa strada anche il nome della Livingston di Riccardo Toto.
Dal canto suo, l'assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Spampinato ha voluto confermare l'appoggio di Palazzo d'Orleans: "La Regione siciliana, oltre ad impegnarsi per garantire i livelli occupazionali dei lavoratori Wind Jet sta cercando di capire se ci sono le condizioni economiche per affiancare la società aerea nel suo rilancio e fornire gli elementi concreti affinché l'azienda si presenti al governo con un percorso virtuoso per il superamento della crisi".
In ogni caso si fa sempre più plausibile l'ipotesi newco. Secondo i sindacati, infatti, la nuova società esisterebbe già e sarebbe anche dotata della certificazione di operatore aereo. La newco, infatti, sarebbe un soggetto svincolato dalla compagnia aerea vera e propria. Secondo la Cgil, affinché la compagnia aera low cost riparta sarebbe sufficiente un investimento pari a 50 milioni di euro.