Mentre il governo sta avviando un piano di effettiva ripartenza di tutti i settori, sembra però dimenticare quel segmento del mercato legato all’organizzazione di eventi e convegni. A lanciare l’allarme è Confindustria Alberghi.
Gli alberghi – sottolinea la presidente Maria Carmela Colaiacovo – sono tra le location che ospitano l’organizzazione di meeting e congressi, ma le linee guida vigenti, anziché andare incontro alle esigenze degli operatori rischiano di creare uno stato di caos tale da bloccare completamente l’attività. A tutt’oggi le strutture alberghiere devono affidarsi ad un “confronto” tra l’organizzatore e le autorità sanitarie locali, per individuare per ciascun evento il numero massimo dei partecipanti. Un aspetto che in assenza di parametri oggettivi di riferimento, apre la strada ad una sorta di Far West del settore. Un iter burocratico che rischia di condizionare tutta l’attività congressuale e convegnistica, circa un aspetto che in sé non presenta particolari complessità. Tutti gli spazi, infatti, sono autorizzati per legge, alla luce delle caratteristiche strutturali, ad un massimo di capienza correlata agli utilizzi. Le strutture alberghiere operanti sul mercato del Mice, ce ne sono tante dislocate su tutto il territorio nazionale, non possono soffrire ulteriormente a causa di un’ordinanza che, di fatto, rischia di mantenere bloccate le attività. È necessario vengano individuati criteri chiari e oggettivi di valutazione per consentire la riapertura del settore – prosegue Colaiacovo – Avevamo già espresso le nostre perplessità sin dall’introduzione delle linee guida individuate a dicembre e torniamo a ribadire quanto possa essere difficile pensare che, per ciascun convegno o congresso, l’Asl di competenza possa e abbia il tempo di effettuare una valutazione e fornire indicazioni specifiche peraltro in tempi stretti come richiede l’organizzazione di queste attività. Per questo – conclude chiediamo di affrontare con urgenza la questione onde evitare di compromettere anche l’assegnazione dei congressi a livello internazionale, dove evidentemente non possiamo permetterci incertezze, pena la perdita di una domanda che altrimenti si dirotterà verso altre destinazioni”.