Nonostante il turismo congressuale rappresenti un comparto strategico dell’industria dell’ospitalità, in grado di contenere e assorbire gli effetti della crisi congiunturale meglio di altri, le previsioni per il semestre in corso non sono delle migliori. Secondo gli operatori interpellati per l’indagine presentata in occasione dell’apertura della Btc, infatti, si prevede un aggravamento della situazione: la domanda di incontri si ridurrà del 19,34%, le presenze del 12,01%, così come i partecipanti del 17,43%. La stima preliminare per tutto il 2008 conferma dunque un record recessivo: -11,87% nel numero di incontri, -4,74% nel numero dei partecipanti, -7,55% nelle presenze congressuali rispetto al 2007. Gli effetti della crisi si riflettono anche sulla dimensione degli incontri che mostra la flessione più rilevante nelle fasce 300-500 partecipanti (-18,05% nel secondo semestre 2007 e 27,27% nel primo semestre 2008), 500-1000 (-16,05% nel secondo semestre 2007 e 36,63% nel primo semestre 2008 e oltre 1000 (-31,26% nel secondo semestre 2007 e 40,30% nel primo semestre 2008). Si riduce drasticamente il numero di meeting a carattere internazionale (-63,57% nel primo semestre 2008) mentre, in merito alla committenza, le aziende si confermano leader; calano vistosamente gli eventi promossi da enti, partiti e associazioni. Infine, in Italia tra le città preferite per gli incontri, al primo posto troviamo Roma, seguita da Milano e Bologna; in quella per congressisti di nuovo la capitale al vertice, seguita da Milano e Napoli.