Congressuale, Apicef aderisce a Federcongressi

Domani assemblea nazionale a Roma. Si chiede legge che regoli il settore

In Italia la meeting industry, il settore che comprende le attività congressuali, fieristiche e “incentive”, secondo uno studio di Federcongressi contribuisce allo sviluppo dei territori con un rapporto di 1 a 10: per ogni euro speso in affitto di sale convegni si generano ben 10 euro di fatturato delle attività turistico-ricettive e dell’indotto. Se si considera che il fatturato delle attività fieristiche e congressuali è di circa 100 miliardi di euro l’anno, con un’occupazione di quasi 600 mila addetti, è facile comprendere che la ricaduta benefica sulle aziende turistico-ricettive è di circa 1.000 miliardi l’anno. Ma il comparto, di fronte alle sfide della concorrenza internazionale, sta registrando una crisi di competitività e, pur dovendo sostenere in proprio i costi dell’aggiornamento tecnologico e della diversificazione delle attività, non ha ancora ottenuto dallo Stato il riconoscimento giuridico degli operatori. Così per accrescere il proprio potere contrattuale, le più significative associazioni di categoria si sono unite. L’Apicef, che rappresenta gli operatori dell’intera filiera congressuale e fieristica, ha aderito a Federcongressi, che riunisce già Italcongressi, Meet In Italy, Mpi, Pco Italia e Site. Intanto, domani a Roma, dalle 15,30, si svolgerà l’annuale assemblea di Apicef. “Per noi professionisti e imprenditori fieristici e congressuali – spiega il presidente di Apicef, Mariella Glorioso – sarà l’occasione per mettere a punto le proposte da sottoporre alla controparte politica anche tramite il sostegno di Federcongressi. Nel recente congresso a Palermo abbiamo ottenuto la disponibilità di Nino Lo Presti, componente della commissione Lavoro della Camera, di inserire nel disegno di legge-quadro di riforma delle professioni, nella parte che riguarda le associazioni, il riconoscimento giuridico del profilo degli operatori congressuali e l’assegnazione alle associazioni di categoria del ruolo di certificazione dei requisiti necessari all’accreditamento pubblico degli operatori per le attività congressuali di aggiornamento professionale continuo. Dopo l’assemblea – conclude Mariella Glorioso – l’Apicef, unitamente a Federcongressi, sottoporrà al Parlamento e al Governo una proposta di legge sulla materia”.

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