I Provider privati devono essere rappresentati nella Commissione ECM. La richiesta arriva forte e chiara dal presidente Federcongressi&eventi Mario Buscema nel corso della tavola rotonda "La Commissione incontra gli Stakeholder del sistema ECM", tenutasi ieri, 4 novembre, nell'ambito della quinta Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina.
La Conferenza si tiene a chiusura del primo triennio a regime del programma nazionale ECM (che ha registrato un totale di 69.307 eventi) e a poche settimane dall'inizio del triennio 2014-2016. Il sistema vede già operare oltre 1.200 Provider a livello nazionale, tra i quali un centinaio passati all'accreditamento standard, e altre centinaia nei sistemi regionali.
"Nel 2002, anno in cui la ECM fu avviata in via sperimentale – ha ricordato Buscema – si discuteva addirittura sull'opportunità di includere il Provider privato all'interno del sistema. Ebbene, oggi si deve francamente ammettere che il privato è stato un architrave di questo sistema, sia nella precedente versione sia, ancor più, nella nuova. Ciononostante – ha proseguito – l'unica categoria di soggetti a oggi non rappresentata nella Commissione è quella dei Provider privati. Non mi sembra giusto, perché siamo proprio noi privati a produrre il maggior numero (oltre l'80%) di eventi formativi. Per questo – ha sottolineato ancora Buscema – credo che i tempi siano maturi per un riconoscimento ancor più ampio e formale del nostro ruolo. Siamo nati come organizzatori di eventi, ci siamo aggiornati e via via qualificati investendo nel providerato. Nel contempo, è cresciuto il bisogno di formazione degli operatori sanitari, ed è dunque divenuto indispensabile un rapporto di maggior collaborazione con l'imprenditoria privata nell'ambito della formazione. Per questi motivi – ha concluso – la richiesta che oggi avanziamo è quella di essere considerati interlocutori della Commissione o, meglio, parti integranti della Commissione stessa e della costituenda consulta ECM".