Il 18 gennaio scorso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport hanno presentato il Piano Strategico per lo sviluppo del turismo in Italia. Il documento consta di 89 pagine di dati e di proposte di azione, dalle quali però al congressuale è riservato poco più di un cenno a pagina 56 dove si menziona l’azione numero 33, intitolata 'Sviluppo del turismo congressuale', con l’obiettivo di "rilanciare, attraverso la nuova Agenzia Nazionale del Turismo, una struttura finalizzata allo sviluppo di questo segmento che rappresenti il nuovo punto di riferimento per il settore MICE e per i Convention Bureau locali, definire dei Poli congressuali da lanciare sul mercato internazionale e incentivare i privati a investire su questa attività, supportare i Convention Bureau locali a potenziare l’offerta sui segmenti di clientela più coerenti e colmare i principali gap competitivi". A lanciare l'allarme Paolo Zona, presidente Federcongressi&eventi.
"È vergognoso dare un ruolo così secondario proprio al segmento del turismo cui le statistiche assegnano il primo posto nel giro d’affari, nella capacità di spesa degli utenti e nell’indotto – rileva Zona – Di fronte a ciò amareggia dover prendere atto che il ministero e l’Enit ci trattano come l’ultima ruota del carro. Adesso risulta chiaro il motivo dell’ingloriosa fine che è stata riservata al Convention Bureau nazionale, del quale non si sa più nulla dopo la decisione del CdA dell’Enit di rinunciare ad assumerne il controllo rispedendo al mittente (Promuovitalia) la responsabilità di procedere con lo scioglimento. Contemporaneamente, il Piano Strategico affida a 'una nuova struttura' dell’Enit il compito di promuovere un’azione entro 24 mesi. Evidentemente o non sanno neppure che cosa sia la meeting industry e quali potenzialità abbia, o la considerano una spesa inutile, oppure vogliono solamente utilizzare in modo diverso i quattro milioni di euro del Convention Bureau. Se questi sono i nostri rappresentanti – conclude Zona – c’è da tremare per le sorti del turismo. Auguriamoci, per le imprese del settore, che dalle prossime elezioni politiche esca una maggioranza in grado di esprimere una guida competente e una strategia davvero illuminata".
Immediata la reazione di Armando Cirillo, responsabile turismo del Pd. "Bisogna individuare – spiega – una soluzione condivisa, in stretta collaborazione con le organizzazioni degli imprenditori, per rivedere e rilanciare il progetto 'Convention Bureau nazionale', per ottenere uno strumento operativo capace di valorizzare le potenzialità del settore congressuale in collaborazione con l'Enit, evitando gli errori del passato. Il prossimo governo – conclude Cirillo – nel rivedere il Piano strategico nazionale per il turismo preparato negli ultimi mesi dal Governo Monti, dovrà dare un ruolo primario al turismo congressuale".