Nonostante la congiuntura economica, nel settore congressuale l'Italia è riuscita a mantenere il posizionamento dello scorso anno e il numero di meeting è aumentato del 6% rispetto al 2010 (363 del 2011 contro i 341 del 2010). Il dato è emerso a Francoforte dove in questi giorni è in corso Imex, la più grande vetrina internazionale per il turismo congressuale.
"La meeting industry – sottolinea Mario Resca, presidente del Convention Bureau Italia – è un business ormai globale sul quale tutti i paesi stanno investendo e noi finalmente arriviamo con un'entità unica che è riconosciuta per promuovere il brand Italia nel mondo, come appunto il Convention Bureau".
Resca ha quindi snocciolato una serie di dati positivi per il segmento. "Il turismo per motivi di lavoro genera un fatturato di 6.321 milioni di euro, rappresentando il 20,5% della spesa del turismo internazionale in Italia. Questo significa che il settore è da considerarsi prioritario per il futuro dell'Italia perché si rivela una leva strategica per la crescita e la competitività del nostro Paese".
Per quanto riguarda la top five delle città italiane nella classifica internazionale, secondo i dati resi noti di recente da Icca, Roma si conferma al primo posto con un +27,7% per numero di meeting rispetto al 2010, il valore più alto raggiunto negli ultimi dieci anni.
"Anche dalla Germania – rivela infine il direttore generale del CBI, Patrick Hoffnung – arrivano buone notizie sul fronte dei viaggi d'affari verso l'Italia: il mercato tedesco rispetto al 2011 conferma quest'anno un aumento del 75%".