Nh e Fieramilanocity, quando congressuale fa rima con ‘green’

Spazi meeting ed eco-sostenibilità nel primo seminario promosso da Gmic Italia

Ricco di spunti l'incontro milanese che ha aperto la stagione formativa del Capitolo Italia di Green Meeting Industry Council intitolato "green – come progettare, realizzare e gestire una sala riunioni corporate o un grande centro congressi all'insegna dell'eco-sostenibilità".
Nel corso del seminario che si è svolto all'Hotel NH Touring di Milano i due argomenti principali sono stati il prodotto Ecomeetings di NH e il nuovo centro congressi di Fieramilanocity.
Fabio Comba, direttore risorse umane di NH Hotels Italia, ha infatti aperto l'evento illustrando ai presenti il prodotto Ecomeetings, lanciato da NH Hotels nel 2010 su base internazionale e dedicato al segmento mice. In forza di esso, negli alberghi della catena i processi sono analizzati in base a criteri di responsabilità ambientale: riscaldamento e aria condizionata tra un massimo di 21 gradi in inverno e un minimo in estate di 26 gradi, utilizzo di energia solare, uso esclusivo di lampade a risparmio energetico e schermi a Led, controlli di illuminazione associati con la presenza, in modo che le luci si spengano nelle stanze vuote. NH non è nuova a provvedimenti di questo tipo. È stato calcolato che dal 2007 al 2009 le pratiche green hanno consentito il taglio del 14% nei costi d'energia e del 24% di quelli dell'acqua, per un risparmio di oltre 675 milioni di litri (l'equivalente di 270 piscine olimpiche) e un saving economico di 1.157.028 euro. Ecomeetings consentirà un ulteriore taglio del 20% per entrambe le voci di consumo.
Quindi è stato il turno di Francesco Conci, direttore esecutivo di Fiera Milano Congressi, che ha presentato il nuovo centro congressi di Milano, realizzato da Fondazione Fiera Milano con un investimento di 64 milioni di euro. Si tratta del maggior polo congressuale d'Europa, nonché della prima opera finanziata da privati già pronta in vista dell'Expo 2015: fino a 18mila posti a sedere, un auditorium da 1.500 persone, una plenaria da circa 4.500 posti, 64 sale modulari da 20 a 2mila posti, 54mila metri quadrati espositivi a supporto. Il progetto riconverte a destinazione congressuale parte della superficie espositiva non più utilizzata di Fiera Milano in città e la integra con il preesistente Milano Convention Centre, che già era il maggior centro congressi italiano. Speciale attenzione è stata dedicata all'armonico inserimento del nuovo complesso nel tessuto urbanistico circostante, interessato da un vasto intervento di riconversione, alla sua sostenibilità energetica e all'eccellenza architettonica, con un occhio di riguardo ai consigli di Iapco (l'associazione internazionale degli organizzatori professionali di congressi), che incentivano all'utilizzo di apparecchi elettrici a basso consumo, a sistemi di building automation per il controllo dell'energia, al controllo dei flussi d'acqua su tutti i rubinetti e a criteri-chiave di progettazione quali l'uso di doppi vetri, gruppi o zone di edifici con requisiti simili di riscaldamento e sistemi intelligenti per il controllo dell'illuminazione.

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