Verso la chiusura del Convention Bureau Italia SpA

Zona: sarebbe la morte della promozione del turismo congressuale italiano

Il 19 dicembre il CdA dell' Enit dovrà deliberare sulla liquidazione del Convention Bureau Italia SpA. Ad annunciarlo Paolo Zona, presidente di Federcongressi ed Eventi. 
Il Convention Bureau è nato nel febbraio 2011 per volontà dell'allora ministro del Turismo Michela Brambilla.
“Pochi giorni dopo essere stato designato componente del primo CdA – ricorda Zona – avevo pubblicamente espresso le mie perplessità riguardo al modello organizzativo scelto per dirigerlo. Poi, con decisione della stessa Brambilla e di un'assemblea straordinaria di Promuovi Italia, a metà maggio 2011 lo statuto del CB fu cambiato: si ridussero da 5 a 3 i membri del CdA e ne fu rinnovata per i 2/3 la composizione. Io ed altri 3 consiglieri fummo estromessi.   La fine del Convention Boureau – afferma – ci riporta indietro almeno di 7 anni, quando l'unico organismo promozionale della nostra filiera era il network interregionale Italia for Events e il congressuale era una delle tante cose di cui l'Enit si occupava, senza fondi dedicati. Rimettere il tutto in un ufficio dell'Enit dopo che a me personalmente sia il ministro Gnudi che il nuovo presidente Celli avevano detto il contrario, significa decretare la morte della promozione del nostro turismo congressuale. L'Enit  – conclude – è un ente pubblico che non può attingere al di fuori delle proprie risorse umane e fino a che le cose stanno così è meglio che l'Enit si concentri su altre cose perché altrimenti ci creerebbe solo danni. E se questo sarà il primo atto fatto sotto la nuova Direzione di Andrea Babbi le prospettive per il turismo italiano non sono per niente rosee”.

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