Continua a crescere il traffico crocieristico in Italia ma sarà il 2020 l’anno dei record. Stando alle previsioni illustrate alla nona edizione dell’Italian Cruise Day, che si è svolto a Cagliari, l’anno prossimo saranno movimentati 13,07 milioni di passeggeri (+6,2% sulle stime di chiusura 2019) con Civitavecchia leader con 2,7 mln seguita da Venezia con 1,52 mln, che però registrerà un calo del -1,6% rispetto al 2019, a causa dell’annosa questione del transito delle navi in laguna. Ottimi numeri anche per Napoli (+3,7%), Genova (+2,2%) e Livorno (923mila passeggeri movimentati, +10,1%), in crescita a doppia cifra grazie a un calendario accosti distribuito su tutto l’anno, con maggio e ottobre che conteranno il maggior numero di toccate (57 e 60).
Quanto alla graduatoria delle toccate nave, sempre in testa Civitavecchia con 827, seguita da Napoli (475) e da Venezia (470). In generale, a fine 2019 il porto di Civitavecchia sarà leader per varietà di portafoglio clienti (scelto dal 55% delle compagnie crocieristiche operative in Italia), seguito da Venezia e Livorno. La compagnia che, nell’anno in corso, ha fatto scalo nel maggior numero di porti italiani (24) è stata Ponant Cruises, seguita da Marella – Thompson Cruises (23) e da Silversea (22).
Tra i crocieristi cresce – come dimostra un’indagine presentata all’evento – il numero di giovani (under 30): il 68% degli intervistati sceglie questo tipo di viaggio perché dà la possibilità di visitare più luoghi in un’unica vacanza; l’80% ha preferito itinerari mediterranei, pochi i giovani italiani che si sono spinti sino ai Caraibi.
Dall’anno prossimo, inoltre, saranno operativi tre nuovi terminal: quello pugliese di Taranto e i due siciliani di Palermo e Messina. E così le strutture dedicate alle grandi navi saranno 42 in tutta Italia. “Traguardi importanti – spiega il presidente di Risposte Turismo, Francesco Di Cesare – resi possibili dalle scelte di itinerario delle compagnie così come dagli sforzi compiuti dalle Autorità di Sistema Portuale, dalle società di gestione dei terminal e dai molti altri operatori che completano la necessaria catena di produzione”.