CLIA ha pubblicato i risultati del Rapporto 2022 ‘Global Cruise Industry Environmental Technologies and Practices’ che mostra i passi avanti compiuti dal comparto per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni di Co2 entro il 2050 e in cui si conferma quanto le compagnie siano all’avanguardia nell’adozione di nuove tecnologie pulite.
“Innovazione e ingegneria sono centrali nel nostro percorso per arrivare a zero emissioni di carbonio – dice Kelly Craighead, presidente e AD di CLIA – Il settore è all’avanguardia e continua a investire miliardi in nuove tecnologie, per lo sviluppo di carburanti marini sostenibili e per equipaggiare con sistemi di elettrificazione a terra sia le navi esistenti che quelle nuove. Questi sono tutti elementi chiave per la decarbonizzazione dello shipping e noi siamo già al lavoro, adesso, per il futuro”.
Nonostante i progressi compiuti dal rapporto si evince quanto il passaggio verso carburanti sostenibili sia essenziale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in ambito marittimo. Inoltre, viene esplicitata la necessità che i governi sostengano gli sforzi messi in campo per sviluppare questi carburanti, affinché siano sicuri e utilizzabili su larga scala. A tal fine, CLIA supporta la ‘Getting to Zero Coalition’, coalizione a sostegno della decarbonizzazione dello shipping. Un sostegno che si aggiunge a quanto già messo in campo dalle singole compagnie e dai loro partner per trovare soluzioni per la decarbonizzazione.
“Il settore crocieristico è sempre stato e continuerà ad essere all’avanguardia dell’innovazione per quanto riguarda le tecnologie in ambito marittimo e per quelle rispettose dell’ambiente – dice Pierfrancesco Vago, Chairman di CLIA Global – Per proseguire il nostro viaggio verso l’azzeramento delle emissioni abbiamo ora bisogno di un chiaro sostegno da parte dei governi e dei policy-makers, affinché siano garantite le appropriate infrastrutture anche sulla terraferma e per incoraggiare gli investimenti e l’innovazione necessari per lo sviluppo di carburanti marini sostenibili utilizzabili su larga scala”.
Il rapporto rileva che le compagnie continuano a ridurre le emissioni. In particolare:
- Shore-side Power – le compagnie continuano a investire significativamente per collegare le navi a sistemi di shoreside electricity, consentendo lo spegnimento dei motori. Infatti:
- Il 40% della flotta a livello mondiale (+20% rispetto all’anno precedente) è attrezzata per collegarsi all’elettricità a terra nei 29 porti del mondo (meno del 2% dei porti mondiali) in cui tale sistema è disponibile per almeno una nave ormeggiata.
- Per il 98% delle navi in costruzione da qui al 2028 si prevede l’equipaggiamento con tali sistemi o sarà comunque configurata per ricevere energia da terra in futuro.
- Exhaust Gas Cleaning Systems (EGCS) – Oltre il 79% delle navi utilizza sistemi di trattamento dei gas di scarico (EGCS) per soddisfare o superare i requisiti relativi alle emissioni atmosferiche. Si tratta del 7% in più rispetto allo scorso anno. Inoltre, l’88% delle nuove navi non alimentate a GNL sarà dotata di EGCS, in linea con il già elevato livello storico di investimenti.
- Advanced Wastewater Treatment Systems – Il 100% delle navi in costruzione sono dotate di sistemi avanzati di trattamento delle acque reflue. Il 78% della flotta in attività è equipaggiata con tali sistemi (+9% sul 2021).
- Liquefied Natural Gas (LNG) Fuel – Il rapporto rileva che il 61% di tutte le nuove navi si affiderà al Gas Naturale Liquefatto (LNG) per la propulsione primaria. Questo carburante permette una riduzione dal 95% al 100% delle emissioni di particolato (PM), praticamente zero emissioni di zolfo e una riduzione dell’85% delle emissioni di azoto. Come combustibile di transizione, inoltre, il GNL offre vantaggi sia a momento che in futuro, perché predispone le navi alle nuove generazioni di combustibili.