Anche in Italia, dopo giorni di falsi allarmi, sono stati accertati i primi due casi di coronavirus. L’annuncio è stato dato da Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, che ha anche reso noto la chiusura del traffico aereo da e per la Cina. Si tratta di due turisti cinesi sono venuti nel nostro Paese nei giorni scorsi e che si erano sentiti male e portati allo Spallanzani dove sono tuttora in osservazione. “Lo Spallanzani è la Bibbia in questo settore – ha detto Conte – e non c’è nessun motivo di creare panico e allarme sociale”.
Intanto sono partite le verifiche per ricostruire il percorso dei due turisti cinesi e “per isolare i loro passaggi, per evitare assolutamente – ha aggiunto Conte – qualsiasi rischio ulteriore rispetto a quello già accertato”. “La situazione è seria ma non bisogna fare allarmismi, la situazione è totalmente sotto controllo”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza.
Attualmente i due turisti cinesi sono ricoverati in isolamento, “sono in buone condizioni e questo ci fa pensare che non ci siano persone esposte “ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani di Roma Giuseppe Ippolito sempre nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ippolito ha assicurato che “al momento sembra non ci siano rischi di focolai”.
Intanto l’Oms ha certificato che il livello di attenzione massima ha oltrepassato i confini cinesi. Nel paese i numeri continuano a correre: i contagi sono oltre 8.100, le vittime 170. La Cina è sempre più isolata, dopo che la Russia che ha chiuso il confine orientale e altre compagnie aeree internazionali hanno interrotto i collegamenti.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, DG dell’Oms ha lodato “gli standard di risposta della Cina all’epidemia, che hanno consentito finora di circoscrivere i casi all’estero a 98 in 18 Paesi, e senza al momento fare vittime. Sebbene questi numeri siano piccoli, dobbiamo agire insieme per limitare ulteriormente la diffusione del virus”.
Gli esperti cinesi osservano che con adeguate misure di contenimento e prevenzione i contagi potrebbero calare, ma la priorità è trovare un vaccino: secondo i ricercatori cinesi, serviranno almeno 3 mesi. Un laboratorio in California ha previsto i primi test tra giugno e luglio. Al lavoro anche russi e australiani. Il coronavirus nel frattempo è approdato in altri due paesi, l’India e le Filippine. In Italia 6mila turisti di una nave della Costa Crociere sono stati bloccati a bordo, nel porto di Civitavecchia, per verificare 2 casi sospetti su una coppia cinese, poi risultati negativi.
In questo stato di cose la barriera di isolamento intorno alla Cina si sta allungando. La Russia ha chiuso oltre 4mila km di confine orientale, sempre più Paesi stanno sconsigliando ai propri cittadini i viaggi non necessari, anche la Farnesina ha emesso un warning per Hubei. Diverse compagnie aeree – dopo Lufthansa, British e Klm, anche Air France – hanno fermato i voli da e per la Cina. Il caos in Cina ha delle conseguenze anche sui rimpatri delle migliaia di stranieri bloccati a Wuhan, perché i singoli paesi attendono l’autorizzazione di Pechino a partire.