“Nessun caso di infezione da coronavirus è stato identificato in Tunisia”. Ad annunciarlo Sonia Ben Cheikh, ministro della Salute tunisino, aggiungendo che sono state implementate misure di sicurezza negli aeroporti per prevenire l’eventuale diffusione del virus.
“Siamo l’unico paese che ha mobilitato il personale sanitario oltre alle termocamere negli aeroporti. Siamo attualmente nella fase di prevenzione primaria e stiamo lanciando campagne in questa direzione. Seguiamo i nostri cittadini che sono appena tornati dalla Cina e che hanno superato i controlli di sicurezza sanitaria aeroportuali per informarci delle loro condizioni e dire loro cosa fare o non fare. Per quanto riguarda i turisti, quelli che sono già qui, lavoriamo in stretta collaborazione con i TO e le guide turistiche per garantire il loro seguito anche negli hotel, anche nel caso in cui non presentino alcun sintomo sospetto”, ha detto la ministra.
“Tutti i casi finora registrati nel mondo sono legati ad un soggiorno in Cina. Il periodo di incubazione del virus è da 2 a 14 giorni e per questo, la quarantena è necessaria per chiunque ritorni dalla Cina perché anche senza mostrare i sintomi, l’individuo può essere contagioso se infetto. È una misura globale e coloro che amano il loro paese, che vogliono proteggere i loro concittadini, devono accettarla”, ha precisato Ben Cheikh.
La Corea del Nord ha chiuso “in via temporanea tutti i collegamenti aerei e ferroviari con la Cina a causa del rischio di contagio del coronavirus di Wuhan”. È la comunicazione apparsa sul sito del Foreign Office della Gran Bretagna, Paese che ha l’ambasciata nel Nord. La mossa è in linea con le misure adottate nei giorni scorsi, tra cui il forte rafforzamento dei controlli alla frontiera, mentre era rimasti ancora operativi alcuni collegamenti. Il peggioramento degli scenari in Cina ha portato all’ulteriore stretta.