Dall’Australia alla Turchia, sale allerta verso Italia. E a Parigi chiude il Louvre

L’Australia ha rafforzato gli avvisi di viaggio verso l’Italia, consigliando di esercitare un alto grado di cautela attraverso tutto il paese, “dato il rischio accresciuto di trasmissione locale sostenuta di coronavirus (COVID-19)”. E consiglia in particolare di “riconsiderare la necessità di recarsi in 10 piccole città in Lombardia e una in Veneto che sono state isolate dalle autorità italiane”.

Già venerdì scorso la Turchia aveva deciso la sospensione a tempo indeterminato di tutti i collegamenti aerei con l’Italia per l’epidemia di coronavirus (Covid-19). Lo stesso provvedimento riguarda Corea del Sud e Iraq. Turkish Airlines ha quindi annunciato di avere cancellato i collegamenti per tutta l’Italia e anche l’Uzbekistan ha sospeso tutti i voli.

Intanto non smette di allungarsi la lista degli Stati che chiudono le frontiere o impongono restrizioni a chi arriva in Italia. L’ultima è stata l’Arabia Saudita: come già deciso in precedenza da Israele, Seychelles, Mauritius, Giordania e Iraq, anche Riad ha vietato l’ingresso ai passeggeri con visto turistico dai Paesi con casi confermati di coronavirus. In Qatar i passeggeri dall’Italia con sintomi saranno trasferiti in ospedale per accertamenti. Bangladesh e Vietnam hanno deciso per quarantene obbligatorie.

Ieri invece la paura del Coronavirus ha costretto a chiudere anche il museo più visitato al mondo. I portoni del Louvre, a Parigi, sono rimasti sbarrati per tutto il giorno, lasciando centinaia di turisti per ore in fila in piedi sotto la pioggia davanti agli ingressi. A trattenere i visitatori fuori dal museo più noto della capitale francese sono state le preoccupazioni di chi ci lavora. I dipendenti hanno esercitato un diritto garantito loro dalla legge francese, in base al quale si può non andare al lavoro se questo rappresenta un pericolo grave per la vita o la salute, dopo che sabato il governo di Parigi aveva annunciato la cancellazione di tutti i raduni con oltre 5.000 persone in spazi ristretti. E ora non è chiaro se il museo riaprirà o meno.

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