70% piloti aerei sbaglia per troppa stanchezza

E Anpac denuncia: Easa vuole aumentare i tempi di volo per gli equipaggi

Il 70% dei piloti aerei ha ammesso errori in cabina dovuti all'eccessiva stanchezza come emerge dai sondaggi effettuati tra la categoria. A denunciare il problema è Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus. E al suo allarme si aggiunge quello del comandante Giovanni Galiotto, presidente dell'Anpac, l'associazione dei Piloti dell'Aviazione Commerciale, sulle modifiche al regolamento dell'EASA-European Aviation Safety Agency.  
In Europa, affermano i due esperti, la stanchezza dei piloti "contribuisce al 15-20% di tutti gli incidenti mortali di volo causati dal fattore umano e gli scienziati hanno avvertito che gli effetti di grave affaticamento in cabina sono paragonabili a quelli provocati dall'alcool". Tuttavia, "mentre l'alcool è proibito nel trasporto aereo, la fatica dei piloti è tollerata", afferma Peverini, rilevando come "lavorare di notte, subire lunghi turni di attività e il jet lag causino sonnolenza eccessiva e subdola, con colpi di sonno improvvisi, facendo cadere la soglia di veglia e di attenzione".   
Nonostante la denuncia della categoria, sottolinea Galiotto, "l'EASA sta però modificando l'attuale regolamento introducendo norme che consentiranno, se approvate dal Parlamento Europeo, di estendere ulteriormente i tempi di volo degli equipaggi. Questo è evidentemente inaccettabile. Per contro, le autorità federali statunitensi preposte alla sicurezza aerea – afferma – hanno rivisto le norme sui tempi di volo e di servizio riducendoli".

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