Abolizione tassa soggiorno? Firenze e Milano dicono no

Arrivano le prime reazioni dei comuni italiani all’ipotesi di abolizione della tassa di soggiorno contenuta nel contratto Lega-M5S.

“Se confermata – afferma in una nota il sindaco di Firenze Dario Nardella – sarebbe il primo clamoroso autogol del nuovo governo. La tassa di soggiorno ha consentito a tutte le città d’arte di ogni colore politico di contenere la pressione fiscale locale continuando a finanziare servizi e attività per i trasporti, la pulizia urbana, la cultura e la promozione turistica. La tassa di soggiorno – aggiunge – è una misura equa perché è pagata dai visitatori e questo permette di non scaricare i costi di manutenzione e dei servizi solo sui residenti; inoltre, visto il gran numero di turisti stranieri, consente di portare più soldi dall’estero verso le città italiane. La city tax esiste in tutto il mondo. Credo e spero che tutti i sindaci italiani, senza distinzione di appartenenza politica, si battano per evitare una idiozia del genere”.

Delo stesso avviso anche l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. “Sarebbe una misura gravissima per la sostenibilità dell’iniziativa culturale delle amministrazioni comunali, che oggi è in massima parte finanziata da questa tassa. Milano oggi incamera da questa tassa, che è in massima parte pagata dai turisti, 35 milioni di euro. La spesa corrente per la cultura più o meno si equivale – ha spiegato -. L’abolizione della tassa di soggiorno comporterebbe l’azzeramento quasi integrale dei capitoli destinati alla produzione e alla promozione culturale della città”.

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