Alitalia: archiviazione per Berlusconi, Baldassarre rinviato a giudizio

Per entrambi l’ipotesi di reato formulata dall’accusa è quella di aggiotaggio

Il processo di privatizzazione di Alitalia è tornato d'attualità con due vicende che non hanno punti di contatto ma che vedono nella compagnia di bandiera un comune denominatore. Si tratta della richiesta di archiviazione per il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e il rinvio a giudizio per il presidente emerito della Consulta, Antonio Baldassarre: per entrambi l'ipotesi di reato formulata dall'accusa è quella di aggiotaggio. Per quanto riguarda Berlusconi, i magistrati non hanno riscontrato nei suoi confronti ipotesi di insider trading in relazione ad affermazioni del 2008. Il premier, che all'epoca era un deputato dell'opposizione (nel corso del governo Prodi), auspicò che fosse una cordata italiana a salvare l'Alitalia.
Inizierà, invece, il prossimo 10 maggio il processo a Baldassarre. Secondo l'accusa, l'ex presidente Rai avrebbe creato "mediante varie convergenti operazioni, la falsa apparenza dell'esistenza di un gruppo di soggetti investitori effettivamente interessati all'acquisto delle azioni di Alitalia Spa in mano al ministero dell'Economia e in grado (per disponibilità finanziarie e competenze gestionali) di portare a termine tale operazione". Per gli inquirenti, Baldassarre ha presentato, nell'ambito "della procedura finalizzata all'acquisizione della quota delle azioni Spa Alitalia detenute dal ministero dell'Economia, un'offerta in competizione con Air France ed Air One, producendo 'a garanzia' due documenti falsi".

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