Compensi d’oro ai top manager della vecchia Alitalia mentre i conti andavano a rotoli. Arrivano nuovi particolari nel capitolo degli stipendi d’oro nel crack dell’ex Alitalia pubblica. E’ infarcita di dettagli infatti su compensi e bonus elargiti agli ex amministratori, tra cui Cimoli e Francesco Mengozzi, la citazione al Tribunale di Roma degli avvocati dei piccoli risparmiatori rimasti impigliati nel tracollo di titoli azionari e bond dell’ex compagnia aerea pubblica. Bonus milionari, fino a sei volte superiori a quelli pagati ai loro amministratori dalle compagnie aeree con i bilanci in utile. Quasi 6 milioni di euro percepiti dall’ex ad Giancarlo Cimoli tra il 2004 e inizio 2007. Stipendio sei volte superiore a quello dell’amministratore delegato di Air France, Jean Cyril Spinetta, e il triplo rispetto a quello di British Airways. Falso in bilancio, irregolarità e ‘mala gestio’ sono i rilievi mossi nei confronti degli ex amministratori dagli avvocati Giovanni Tognon e Ernesto Fiorillo, di Consumatori Associati che rappresenta i piccoli azionisti nella causa civile la cui prossima udienza è fissata domani. "Risulta chiaro come gli amministratori delegati, e lo stesso consiglio d’amministrazione, hanno sempre avuto interesse a conservare il proprio incarico con assoluta incuria di una sana e produttiva gestione della società" scrivono i legali citando in giudizio civile circa 20 ex manager (tra cui l’ex ad di Air France, Jean Cyril Spinetta) e chiedendo il risarcimento dei risparmi andati in fumo.