Quella di oggi potrebbe essere la giornata della svolta per la trattativa Alitalia. Stamattina il presidente e l’amministratore delegato di Cai Roberto Colaninno e Rocco Sabelli si sono recati a Palazzo Chigi dove hanno incontrato il sottosegretario Gianni Letta. Un colloquio, spiegano fonti governative, che avrebbe portato a "nuovi passi avanti" sulla via dell’accordo e che segue quello di ieri sera tra governo e vertici della Cai. Il premier Silvio Berlusconi ha rinunciato a partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove avrebbe dovuto prendere la parola venerdì, pur di seguire personalmente la vicenda. L’ipotesi più accreditata sembra essere quella di un ingresso di un partner internazionale che si affianchi a Cai da subito, pur sempre con una quota di minoranza. In campo, nonostante le prese di distanza ufficiali, le due ipotesi di sempre: Air France e Lufthansa. Anche se oggi i tedeschi sembrano essere in pole position. L’alternativa di un ingresso immediato di un vettore straniero nella cordata ‘made in Italy’ avrebbe il vantaggio di tenere insieme le diverse esigenze: l’orgoglio nazionale sarebbe salvo e i piloti rassicurati dalla presenza di un’azienda leader sul mercato internazionale. Intanto, Fantozzi deve occuparsi di preparare entro domani sera un piano di emergenza o avere una manifestazione di interesse concreta e con una prospettiva di continuità aziendale per evitare il ritiro della licenza provvisoria di volo. Una ipotesi paventata dal presidente dell’Enac Vito Riggio che si basa su un regolamento comunitario ma che è stata contestata dalle quattro sigle ‘dissidenti’ che hanno diffidato l’autorità aeronautica richiamando il recente decreto legge sulle aziende in crisi che concede sei mesi di tempo.