Alitalia, rottura tra Cai e sindacati

Sabelli pone ultimatum, poi in nottata lascia il tavolo della trattativa

Nella notte Rocco Sabelli ha lasciato il tavolo di confronto con i sindacati sul futuro di Alitalia. Dopo oltre sette ore di negoziato, Cai aveva ripresentato le proposte contrattuali iniziali chiedendo di prendere o lasciare. Viste le distanze, l’amministratore di Cai Rocco Sabelli assieme alla delegazione ha abbandonato la trattativa.
Secondo Cai, i sindacati, oltre a porre ulteriori questioni come quelle previdenziali, non sono disposti a rinunciare alle 45 mila giornate di permessi sindacali rispetto alla riduzione a 3.500 proposta. Un’accusa che i sindacati respingono giudicandola "falsa, bugiarda, strumentale e destituita di ogni fondamento. Il tema delle agibilità sindacali – affermano – non é mai stato neppure affrontato né è mai stata formulata alcuna richiesta da parte sindacale". Per i sindacati, Cai non ha compiuto alcun passo per andare incontro alle loro richieste, tanto che dopo alcune controproposte fatte ai criteri di selezione del personale, dopo una pausa di due ore, Sabelli – dicono i sindacati – è tornato al tavolo ponendo un aut aut anche sui contratti (quello da dirigenti per i comandanti e quello collettivo di lavoro): prendere o lasciare. Un ultimatum che ha spiazzato i sindacati, convinti di proseguire il confronto senza soluzione di continuità almeno sino all’ultimo minuto disponibile, cioè fino alla mezzanotte di domani, quando scade il termine per Cai per consegnare l’offerta vincolante al commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi. Al quale, a questo punto, i sindacati chiedono un incontro immediato. Oggi pomeriggio, intanto, le nove sigle si incontreranno per una riunione intersindacale.
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