Alitalia: sindacati insoddisfatti su incontro con Prodi

Al Tavolo Milano il premier ha rassicurato la Lombardia su ruolo Malpensa

Insoddisfatti i segretari di Cgil, Cisl e Uil dopo l’incontro con il premier Romano Prodi su Alitalia. Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti lamentano di non aver ottenuto chiarimenti, in particolare sul tema più delicato del futuro di Alitalia servizi e dei suoi circa diecimila lavoratori dopo aver sollecitato per mesi una convocazione a Palazzo Chigi per fare il punto sulla vendita della compagnia e conoscere i capisaldi della cessione. A questo punto auspicano di avere qualche risposta alle numerose domande che riguardano anche il futuro del trasporto aereo in un prossimo incontro, promesso da Prodi a stretto giro.
Qualche elemento di soddisfazione è, invece, emerso fra le altre sigle sindacali e gli esponenti delle istituzioni lombarde al termine del ‘Tavolo Milano’ sul futuro dell’aeroporto di Malpensa. Prodi ha aperto il confronto con le istituzioni locali sul futuro di Malpensa, avviando una discussione su quattro punti, a partire dalla "centralità di Malpensa" anche nella trattativa per la cessione del controllo di Alitalia. Un nuovo incontro del "tavolo Milano" è previsto la prossima settimana, mentre già da subito si svolgeranno riunioni tecniche. Con i massimi rappresentanti delle istituzioni della Lombardia e di Milano, il Governo si è impegnato sul completamento delle infrastrutture previste nell’aerea e a considerare l’impiego di ammortizzatori sociali che eventualmente dovessero rendersi necessari". Ad Air France-Klm, il governo chiederà più di quei tre voli intercontinentali che il piano del gruppo franco-olandese prevede di mantenere a Malpensa. Sulle rotte considerate strategiche per l’Italia come India e Cina, il governo avrebbe ribadito la volontà di mantenere i collegamenti diretti dall’Italia.
Quanto alla quota del governo italiano nel futuro gruppo, non sarebbero state indicate percentuali ma sarebbe stata confermata la volontà di avere una presenza comunque significativa, non inferiore al 15%, come affermato dallo stesso ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa alla Camera.
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