Anche i TO possono aiutare a contrastare l’attività delle adv abusive

Il rispetto della legalità e l’armonizzazione della normativa a livello nazionale caratterizzano negativamente il mercato della distribuzione turistica in Italia. È quanto emerso alla tavola rotonda organizzata da Isnart sul tema “Pacchetti turistici e tutela del viaggiatore, tra consapevolezza e policy” a cui hanno partecipato tutte le più importanti associazioni in rappresentanza degli operatori del settore

Nel corso dei lavori, il presidente Aidit Lombardia, Corrado Lupo, ha sottolineato l’urgenza di avviare azioni per contrastare la piaga dell’abusivismo ed assicurare regole chiare ed uniformi sul territorio nazionale.

Il fenomeno dell’abusivismo nel settore delle adv ha dimensioni importanti. Diverse stime indicano un fatturato generato dalle attività irregolari di diverse centinaia di milioni di euro, con conseguenze sulla qualità e professionalità dei servizi offerti ai consumatori, sulla concorrenza sleale nei confronti degli operatori regolari e, soprattutto, sulla totale assenza di garanzie e tutele in caso di problemi per i viaggiatori che vi si rivolgono.

Gli strumenti esistono, devono essere aggiornati e potenziati. Ne è un esempio infotrav.it, la banca dati sulle adv che per poter essere uno strumento davvero efficace dovrebbe poter contare su aggiornamenti molto più veloci da parte di tutte le Regioni e gli Enti Locali; dovrebbe includere anche informazioni sulla regolare copertura assicurativa RC ed il Fondo di Garanzia/polizza insolvenza; dovrebbe essere strutturata per consentire la consultazione in tempo reale anche da dispositivi portatili (come ad es. nel caso della verifica delle coperture R.C. auto attraverso l’inserimento della targa di un’auto o moto).

Anche il ruolo di tutti gli operatori della filiera è importante per il contrasto dell’illegalità e così ad esempio anche quei Tour Operator che forniscono codici di prenotazione e accesso diretto ai loro sistemi di booking alle agenzie che non rispettano i requisiti di legge dovrebbero cessare di farlo.

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