Appello dei consumatori: non solo riduzione Iva, servono sconti e aiuti per il turismo interno

Beautiful young woman sitting on wall with panoramic view of Atrani village on Amalfi Coast, Italy

“Per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, è necessario e urgente aiutare le imprese, ricordando come ai primi di settembre più di 6 mila alberghi non abbiano riaperto. Anche secondo i consumatori, dopo il fallimento del bonus vacanze, urgono interventi sostitutivi”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il ministro Franceschini aveva assicurato il 22 settembre che le risorse non utilizzate del bonus turismo non sarebbero andate perdute e sarebbero rimaste al settore. Il problema è che non si può attendere fino alla fine dell’anno per capire quanto avanzerà di quello stanziamento e a quel punto decidere che fare. Sarebbe troppo tardi! Inoltre quelle risorse non basta che restino al settore, devono andare ai consumatori, così da far ripartire la domanda” prosegue Dona. “Bisogna ammettere ora che il bonus turismo è stato un flop e decidere subito che fare. Noi riteniamo che il Governo debba scontare l’Iva fino alla fine di gennaio 2021, così da incentivare settimane bianche e vacanze invernali” conclude Dona.

Secondo il Codacons, “per sostenere il settore del turismo non basta dirottare le risorse inutilizzate del bonus vacanze, ma serve intervenire sulle tariffe praticate in tutto il comparto, a partire da quelle dei trasporti”. “Oggi treni e aerei costano troppo, e le tariffe – afferma il presidente Carlo Rienzi – hanno subito rialzi dopo il lockdown, con la scomparsa di molte offerte e promozioni. Una situazione che impedisce a molti italiani di spostarsi tra le città italiane e ha ripercussioni sul turismo interno, che al contrario andrebbe incentivato”. Per questo la ricetta per salvare il turismo in Italia parte da un abbattimento dei prezzi dei trasporti, iniziando dai biglietti dei treni che, con la riduzione della capienza nei vagoni, hanno subito un generalizzato incremento. Serve poi praticare sconti e offerte a tutto spiano nelle strutture ricettive, nel settore delle escursioni, visite guidate, noleggi di mezzi di trasporto, mostre, ecc., per spingere i cittadini a viaggiare in Italia. “Siamo contrari tuttavia ad una riduzione dell’Iva solo nel comparto dei viaggi, perché le minori entrate erariali, già diminuite fortemente durante il lockdown, verrebbero recuperate attraverso un incremento della pressione fiscale a danno di tutta la collettività” conclude il Codacons.

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