Assoporti striglia governo: riforma va rivista

All’assemblea Nerli punta il dito contro mancanza di autonomia finanziaria

Senza un'autonomia finanziaria il sistema portuale italiano farà ben pochi passi avanti. E' l'appello lanciato oggi dal presidente di Assoporti Francesco Nerli al Governo, in occasione dell'assemblea generale dell'associazione. Nerli si è scagliato contro la riforma dei porti approvata appena qualche giorno fa dal consiglio dei ministri e che ora deve passare all'esame del Parlamento. Una riforma, questa della legge 84 del 1994, che, secondo l'associazione dei porti italiani, è largamente insufficiente e dunque "è indispensabile procedere ad una revisione radicale del testo in Parlamento".  Un appello subito raccolto dal presidente della Commissione lavori pubblici, il senatore Luigi Grillo, che ha colto l'occasione per criticare la politica del rigore del ministro dell'economia Giulio Tremonti: "I tagli orizzontali hanno colpito anche settori strategici, li abbiamo subiti anche noi nella maggioranza. Ma oggi possiamo azzardare un po' di più, una politica economica un po' diversa da quella fatta negli ultimi due anni". Grillo si è anche impegnato a rilanciare in Parlamento un'autonomia finanziaria in grado di 'garantire' ai porti almeno i 400 milioni annui che sono stati lo stanziamento medio ai porti dal 1998 al 2007, attingendo da quei 9 miliardi di gettito Iva che i porti hanno assicurato allo Stato nel solo 2009.

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