Assotravel: chiusura Eurotravel indica crisi settore

Per Giannetti ora servono qualità dei rapporti e selezione dei fornitori

La chiusura di Eurotravel? Per Andrea Giannetti, presidente Confindustria Assotravel, non è un ‘addio’ normale ma "è un indicatore estremamente significativo proprio perché colpisce un’azienda seria e, fino all’altro ieri, sana e affidabile. Un indicatore di una debolezza strutturale di un settore che forse è endemica e quindi non risolvibile, ma che senz’altro una maggiore qualità in genere potrebbe in qualche modo attenuare. Qualità significa qualità dei rapporti e selezione dei fornitori, dall’una e dall’altra parte". 
Perchè, secondo Giannetti, il caso Eurotravel "è solo uno dei casi di crisi delle imprese di tour operation che ha caratterizzato questa stagione estiva estremamente critica". "La debolezza strutturale delle nostre imprese – afferma – è ormai conclamata. I margini così ridotti (e sempre più ridotti) rendono difficilissimo superare le situazioni di passività una volta avviate. Ma va anche detto che alcuni nostri tour operator pagano anche una corsa folle che li ha visti concedere condizioni di margine a reti di agenzie di viaggio che hanno fatto della bassa qualità del servizio un elemento strutturale. Una folle rincorsa che ha depresso, sia economicamente che professionalmente, tutto il settore". 
Infine Giannetti punta il dito contro "le banche" e la loro presenza nel settore: "sappiamo che il nostro è un comparto molto particolare e che i manager che vengono inseriti dagli istituti di credito non lo conoscono adeguatamente, ma l’effetto sulla concorrenza (laddove ci sono molte microimprese) di un soggetto disponibile a immettere continuativamente capitali per tenere in piedi imprese (alle quali ha prima prestato denaro e poi è entrato nel capitale vista l’impossibilità di recuperare i propri crediti) è devastante".

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