Balneari: basta criminalizzare comparto cruciale per turismo

"Occorre fare chiarezza, perché si è parlato di 'vendita delle spiagge' quando non verrebbe in alcun modo toccato ciò che riveste ancora i caratteri della demanialità e nel mentre è stabilito il prezzo di mercato per la cessione di quelle limitate porzioni di aree che, al contrario, hanno perso definitivamente la destinazione ai pubblici usi del mare": lo affermano in una nota i principali Sindacati degli imprenditori balneari, Sib-Confcommercio, Fiba-Confesercenti, Cna-Balneatori, Assobalneari Italia-Confindustria e Oasi-Confartigianato sulla cosiddetta 'vendita delle spiagge'.   
"Negli ultimi giorni il dibattito pubblico sul disegno di legge di stabilità è stato quasi del tutto monopolizzato dagli emendamenti, presentati da senatori appartenenti sia alla maggioranza che all'opposizione, inerenti – sottolineano le organizzazioni dei balneari – una diversa disciplina del procedimento, già vigente, di sdemanializzazione riguardante il demanio marittimo oggetto di concessione demaniale con finalità turistico-ricreativa. Dobbiamo purtroppo registrare – affermano le cinque organizzazioni – che questi emendamenti sono stati oggetto, tranne poche e lodevoli eccezioni, di un vero e proprio 'festival di dichiarazioni allarmistiche' e di banalizzazioni tanto ironiche quanto superficiali. Chiediamo dunque che queste proposte, come eventualmente altre, siano serenamente esaminate e discusse – sollecitano gli imprenditori balneari – senza falsi quanto infondati preconcetti e senza offensive banalizzazioni, perché le 30.000 imprese italiane che rappresentiamo meritano soprattutto rispetto e considerazione".

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