“Non è giusto penalizzare migliaia di consumatori che hanno scelto gli stabilimenti balneari italiani per le loro vacanze, riconoscendone qualità e funzionalità. Per questo migliaia di aziende associate ad Assobalneari e La Base Balneare con Donnedamare, le organizzazioni maggiormente rappresentative degli operatori balneari italiani, si asterranno dallo sciopero convocato da alcune sigle sindacali per domani, venerdì 9 agosto”. Lo annunciano Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari e Bettina Bolla, presidente di La Base Balneare con Donnedamare.
Decisione approvata dal Codacons: “qualsiasi sciopero indetto in piena estate, quando milioni di italiani trascorrono le vacanze estive sul nostro territorio e hanno bisogno di servizi puntuali ed efficienti, rappresenta una forma di inaccettabile violenza a danno dei cittadini. Capiamo le istanze dei balneari, che da troppo tempo versano in uno stato di incertezza totale, ma è del tutto ingiusto penalizzare i consumatori che, sul nodo delle concessioni, non hanno alcuna responsabilità. Per tale motivo sosteniamo la scelta di Assobalneari di non aderire allo sciopero del 9 agosto e chiediamo al governo di avviare un tavolo con balneari e Codacons, in rappresentanza dei consumatori che sono i fruitori finali dei servizi resi dai lidi, volto ad affrontare la questione delle concessioni e garantire i diritti di tutte le parti”.
Assoutenti invece si dice pronto ad azioni legali a tutela dei consumatori. “E’ evidente che lo sciopero di domani provocherà ripercussioni sull’utenza, creando disagi e riducendo i servizi – spiega il presidente Gabriele Melluso – Anche in caso di chiusura dei lidi, va garantita la possibilità di accedere alle spiagge, che rappresentano beni demaniali dati in concessione agli stabilimenti: non si tratta infatti di beni privati, ma di beni della comunità che in nessun caso possono essere sottratti alla fruizione dei consumatori. E si apre poi un fronte civilistico: chi ha già pagato ad esempio l’affitto di ombrelloni, lettini, sdraio e cabine, attraverso abbonamenti settimanali, mensili o stagionali, ha diritto al rimborso della parte di servizio non goduta, proporzionale alla durata della chiusura dei lidi. Mentre chi aveva prenotato una giornata al mare per domani e, in ragione dello sciopero, dovesse decidere di rinunciare ai servizi acquistati, ha diritto al rimborso integrale di quanto speso. Se i gestori degli stabilimenti non rispetteranno i diritti dei consumatori, siamo pronti a qualsiasi azione legale in difesa degli utenti”, conclude Melluso.