“Basta turisti!”. Cresce tra i cittadini di Barcellona la “turismofobia”. Per un barcellonese su due, la città è “al limite” di fronte all’invasione ‘selvaggia’, quotidiana di decine di migliaia di visitatori. E un sondaggio indica che il turismo è la prima fonte di preoccupazione per gli abitanti prima ancora della disoccupazione. Ma intanto continuano gli arrivi di turisti e gli sbarchi low cost all’aeroporto di El Prat: 44 milioni nel 2016.
La città, con servizi e trasporti pubblici pensati per 1,4 milioni di abitanti, accoglie ogni anno 8 milioni di turisti che si fermano almeno una notte, altrettanti che vengono solo per la giornata, più 2 milioni che sbarcano dalle navi da crociera. Per i barcellonesi l’impatto è sempre più pesante. Passeggiare in alcune zone, come attorno alla Sagrada Familia, sulla Rambla o in alcune vie del Barrìo Gotico o di Barceloneta è una lotta per la sopravvivenza. Il costo degli alloggi è schizzato alle stelle negli ultimi due anni in buona parte per la proliferazione degli appartamenti turistici illegali affittati su Airbnb e altre piattaforme. “Non è turismo, è invasione” scrive El Pais.
Negli ultimi giorni sono emersi centinaia di casi di locali affittati a presunti inquilini permanenti, anche legati a reti criminali, subito sub-affittati a 200 euro a notte, senza licenza, ai turisti.
Il sindaco Ada Colau eletta con Podemos nel 2015 promettendo anche meno turismo per ora non ha potuto fare molto. Ha però fermato la costruzione di nuovi hotel, si scontra con Airbnb, già multata di 600mila euro, per ottenere un controllo degli alloggi ‘illegali’. E intanto il quotidiano britannico Indipendent ha inserito Barcellona nella lista dei 6 posti del mondo “che più odiano i turisti”.