Gli aerei sono un vero e proprio ‘ricettacolo’ di batteri nocivi e così i passeggeri rischiano di infettarsi rovinandosi la vacanza o il rientro a casa. Tracce del batterio, potenzialmente pericoloso, Escherichia coli sui braccioli e nelle tasche dei sedili, sui tavolini utilizzati per i pasti e nelle coperte; una quantità di germi nel bagno che “non ha pari in qualsiasi, o quasi, altro luogo”; acqua di rubinetto contaminata, nel 12% dei casi, da coliformi, batteri indicatori della presenza di altri germi potenzialmente dannosi. Uno studio della Auburn University condotto negli Stati Uniti sottolinea come i passeggeri siano a serio rischio di ammalarsi: in agguato patologie intestinali come la diarrea con o senza vomito, ma anche – in determinate condizioni – patologie più gravi che interessano l’intero organismo.
Le principali fonti di possibile infezione a bordo sono i braccioli che presentano il più alto livello di Escherichia coli, seguiti dai tavolini utilizzati per i pasti, ma anche per poggiare il tablet e in alcuni casi addirittura per cambiare il pannolino del bebè o tagliarsi le unghie. Non sono da meno le cinture di sicurezza, “toccate da migliaia di mani, raramente pulite o sostituite”. Bocciati anche i bagni degli aerei: “c’è in media – ha spiegato Charles Gerba, microbiologo ambientale presso l’Università dell’Arizona – un solo bagno per 50 persone, per 75 per le compagnie low cost. Ci sono sempre tracce di E.coli nelle superfici dei bagni”. Ma i ricercatori puntano il dito su tappeti, sedili, riviste di bordo e acqua potabile.
Per “vivere a bordo in maniera più confortevole possibile”, gli studiosi consigliano di pulire l’area dove si è seduti, bere molta acqua, lavarsi bene le mani, utilizzare uno spray nasale per umidificare le narici nei viaggi di lunga durata e portarsi proprie coperte da casa.