Velocità, big data e coinvolgimento degli utenti: sono le tendenze su cui deve lavorare il mondo del turismo italiano, e su cui si sono confrontati gli esperti del settore a Firenze per ‘Ecosistemi digitali’, giornata di confronto su strategie e strumenti per il futuro della ‘Destinazione Italia’.
Per Rodolfo Baggio, docente al Met della Bocconi, il digitale “è un modo per avere risposte veloci a domande di qualunque tipo: i sistemi dovrebbero essere in grado di dare questa risposta, ma nel panorama italiano non riescono sempre a darla, siamo decisamente indietro rispetto a molti altri. Speriamo di rimediare abbastanza in fretta”.
Euro Beinat, docente di geoinformatica all’Università di Salisburgo, sottolinea l’importanza di avere “dati da tanti anni, che hanno al loro interno dei trend e dei pattern”, per “capire qual è la direzione. Se la capisco, inizio a rendere decisioni su quello che avverrà, non su quello che è passato, ed è una modifica culturale fondamentale”.
Secondo Pierluigi Sacco, docente di Economia della cultura allo Iulm, “quando un turista visita una destinazione è interessato soprattutto a raccontare la sua esperienza: così facendo ha bisogno naturalmente di un contesto narrativo in cui inserirsi, se trova esattamente le stesse cose dappertutto che cosa racconta? Quindi il vero problema è che i territori devono imparare a raccontare se stessi, e far collaborare i turisti nel racconto di se stessi in modo nuovo”.