In bilico le nozze Fs-Anas: veto della Lega. Toninelli cauto

La Lega di Matteo Salvini punta alle Fs – bloccando l’unione con Anas – e vuole la testa dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini, retaggio del Governo Renzi. A livello locale il primo colpo l’ha inferto la scorsa settimana il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha rispedito al mittente la proposta del manager bresciano di scalare Trenord (oggi 50% Trenitalia e 50% Fnm), destinata ormai allo scioglimento.

Sul piano nazionale invece l’offensiva è partita dal sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi che, intervistato dal quotidiano La Stampa, ha smontato le nozze celebrate in gennaio tra Fs e Anas, un’integrazione avvenuta con il conferimento del Mef a Fs della totalità delle azioni del gestore della rete stradale. Un “errore”, gli ha fatto eco il collega di ministero e di partito Armando Siri, che ha chiesto di “fare marcia indietro”.

Già in fase di formazione del Governo il Carroccio puntava ai Trasporti con Beppe Bonomi, già presidente di Sea (Aeroporti di Milano), Alitalia e consigliere di amministrazione di Anas, e ora lo vuole al vertice di Fs. Al ministero però siede il 5 Stelle Danilo Toninelli, che sull’operazione Anas-Fs ha manifestato maggior cautela.

“Stiamo valutando”, ha detto aggiungendo che “se non dovessero esserci vantaggi” non ci sarà “nessun problema” ad azzerare l’operazione. Quanto alla testa di Mazzoncini, il titolare del Mit ha puntualizzato che il problema “non sono le persone o le poltrone, ma il servizio offerto”.

La Lega sembra avere fretta e i fedelissimi di Salvini Rixi e Siri puntano a sciogliere il nodo entro la prossima assemblea di Fs, convocata in seconda per il 26 luglio, ultima finestra per confermare o sostituire i vertici del Gruppo entro i 6 mesi dal voto di fiducia previsti dal decreto Frattini del 2001. Al momento però l’integrazione tra Fs e Anas non risulta essere all’ordine del giorno dell’assemblea, che verrà utilizzata dal Cda per esporre all’azionista unico (il Mef) un documento sul processo per Umbria Mobilità. Tra gli imputati c’è anche Mazzoncini, che le Fs hanno già difeso lo scorso giugno con una nota sulla “assoluta estraneità” del manager bresciano, che “non ha mai amministrato Umbria Mobilità”. Per bloccare le nozze tra Anas e Fs però ci vuole altro. A sancirle è stato il decreto legge 50, convertito nella legge 96/2017, e per scioglierle ne serve un altro, ma in arrivo c’è il Milleproroghe.

 

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