Birmania, boicottare o viaggiare per testimoniare?

Intanto Astoi ha sospeso i viaggi dopo lo sconsiglio della Farnesina

Boicottare i viaggi in Birmania o andare per essere testimoni attenti di ciò che accade nel Paese?. Su queste due posizioni si scontrano tour operator e viaggiatori incalliti. Così mentre la Farnesina consiglia di rinviare i viaggi non necessari nel Paese, il Centro turistico studentesco e giovanile che da anni boicotta la destinazione, lancia un appello agli altri operatori affinché seguano la stessa politica per "ribadire il messaggio di totale ed assoluta denuncia nei confronti della violazione dei diritti umani legata a doppio filo all’industria turistica birmana, i cui ricavi vengono utilizzati per sostenere economicamente la giunta militare da anni illegalmente al potere". Diverso il parere espresso dal presidente di ‘Avventure nel mondo’, Vittorio Kulczycki, secondo cui “la ricchezza in Birmania è basata sul narcotraffico, non certo sul turismo”. E in forum a cui ha dato vita su internet, Kulczycki sottolinea l’importanza di viaggiare per testimoniare e raccontare. "L’isolamento è una punizione inutile. Bisogna parlare con gli altri, raccontare, altrimenti tante atrocità rimarrebbero sommerse" sostiene. Dal canto suo Astoi dopo l’avviso della Farnesina, ha sospeso i tour in quel Paese in attesa degli sviluppi della situazione. "La Birmania – spiega il presidente Giuseppe Boscoscuro – è una meta importante dal punto di vista turistico ed è sempre stata inserita nei tour classici, spesso insieme alla Thailandia, alla Cambogia ed al Vietnam. E poiché è un Paese chiuso alla globalizzazione ha preservato il suo carattere interessante e particolare. Ogni anno circa 20 mila italiani visitano la Birmania, che ha anche un modesto turismo balneare". Mentre sulla posizione tenuta dal Cts, Boscoscuro commenta: “Ragionando così non bisognerebbe andare in tutti quei posti in cui non c’è democrazia, oppure non c’è come la intendiamo in Occidente”. Anche in Francia l’associazione dei tour operator (Ceto) ha annunciato la sospensione delle partenze verso la Birmania almeno fino al 15 ottobre. L’associazione ha suggerito ai propri iscritti di invitare i clienti a rinviare, senza penalità, il viaggio nell’area prevista o di puntare su un’altra destinazione.
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