Bonus terme 2021, dall’8 novembre richieste dirette a quasi 150 strutture

Il countdown per il bonus terme è scattato. La data da segnare per tutti, ma proprio tutti e senza limiti di Isee, è lunedì 8 novembre. E per fortuna per prenotare niente click-day o gare tra le dita più veloci online. Bastano semplici telefonate alle 142 strutture convenzionate a oggi (e che fino all’8 novembre potrebbero aumentare) per ottenere 200 euro di sconto. Per consultare l’elenco delle terme accreditate clicca su https://bonusterme.invitalia.it/terme-accreditate.html.

Queste le regole principali per usufruire delle agevolazioni messe a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico, per tutti i cittadini che vogliono prenotare i servizi termali in relazione ai propri interessi o bisogni in uno stabilimento che è possibile identificare sul sito www.invitalia.it, dove si trova la mappa con i numeri di telefono e i contatti mail. Conviene comunque fare in fretta, visto che i soldi messi a disposizione sono 53 milioni e ne potranno usufruire appena 265 mila cittadini.

A dominare decisamente tra le 142 strutture che a oggi si sono registrate da tutta Italia prevale la regione Veneto con 53 convenzioni – praticamente oltre un terzo del totale – seguita da 20 terme accreditate in Emilia Romagna, 18 in Campania e 13 in Toscana. Fanalino di coda Basilicata, Calabria Piemonte, Umbria e Valle D’Aosta con solo una struttura convenzionata.

Volendo quindi, si può usufruire fino a 200 euro di servizi totalmente gratuiti per tutti. Se si sforerà il tetto personale, il costo andrà a carico del cittadino. La condizione è sfruttare l’agevolazione prenotata entro 60 giorni. Naturalmente il bonus dovrà essere utilizzato puramente per i servizi termali. Restano esclusi dunque le prestazioni di ristorazione e di ospitalità, perché non è un bonus vacanze. Il bonus terme non può essere ceduto a terze persone, va prima prenotato e poi fruito e non può essere quindi rimborsato a posteriori.
E se si usufruisce di servizi per meno di 200 euro? La somma non utilizzata ritorna nel fondo del Ministero delle Sviluppo economico. Tutto a vantaggio dei ritardatari, visto che il bonus sarà valido fino all’esaurimento dei fondi.

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