Nel primo trimestre 2022 le posizioni di lavoro a chiamata o intermittenti sono state 228 mila unità, con una crescita dell’86,7% rispetto all’anno precedente e pesano per l’1,7% dell’occupazione complessiva. Una quota che sale al 10% in alberghi e ristoranti ed è raddoppiata nell’ultimo anno.
Le posizioni a chiamata crescono, del resto, ‘in misura rilevante’ in tutti i settori, ma l’incremento è particolarmente accentuato nel settore degli alberghi e ristoranti, dove la crescita supera il 168%, dopo il crollo nelle fasi più acute della pandemia. Aumenti ‘marcati’ si registrano anche nei servizi sociali e personali, con una crescita tendenziale del 73,1%. In alberghi e ristoranti, l’aumento dell’occupazione a chiamata si associa a quello delle ore di lavoro pro-capite (+22,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), che tuttavia rimangono ben al di sotto della media registrata per questa tipologia contrattuale (7,8 in media settimanale).
Le posizioni a chiamata crescono, del resto, ‘in misura rilevante’ in tutti i settori, ma l’incremento è particolarmente accentuato nel settore degli alberghi e ristoranti, dove la crescita supera il 168%, dopo il crollo nelle fasi più acute della pandemia. Aumenti ‘marcati’ si registrano anche nei servizi sociali e personali, con una crescita tendenziale del 73,1%. In alberghi e ristoranti, l’aumento dell’occupazione a chiamata si associa a quello delle ore di lavoro pro-capite (+22,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), che tuttavia rimangono ben al di sotto della media registrata per questa tipologia contrattuale (7,8 in media settimanale).