Brambilla, Corte Conti apre istruttoria

Il ministro: accuse infondate e strumentali

La Corte dei Conti di Roma ha aperto un'istruttoria sull'attività del ministro Michela Vittoria Brambilla e sul ministero del Turismo. L'ipotesi di danno è utilizzo di risorse pubbliche per lo svolgimento di attività diverse da quelle oggetto delle consulenze. L'istruttoria riguarda l'assunzione presso il ministero di alcune persone come consulenti per il rilancio dell'immagine dell'Italia che in realtà svolgerebbero attività di partito. "Se l'istruttoria avviata dalla Corte dei Conti accerterà che sono avvenute assunzioni di funzionari che poi svolgono attività di partito, Brambilla dovrà dimettersi". Sono le parole di Andrea Lulli, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera commentando l'istruttoria avviata dalla Corte dei conti di Roma sulle consulenze del ministero per il Turismo. "Il Ministro Brambilla chiarisca in maniera dettagliata, in Parlamento e al Paese, come vengono spese le risorse  economiche messe a disposizione del suo Ministero. La pessima gestione del ministero del Turismo incappa pure nei rilievi della Corte dei conti", aggiunge Armando Cirillo, responsabile Turismo del Pd. "Se i fatti venissero confermati – sottolinea –  si tratterebbe dell'indegna conclusione della gestione di un Ministero che, fin dall'inizio, si è distinto  per incapacità e continui record negativi". Non tarda la risposta del ministro Brambilla che ribadisce l'assoluta trasparenza e la piena legittimità e correttezza dell'operato del Ministero del Turismo e l'assoluta disponibilità verso la Corte dei Conti, alla quale sarà fornita, ove venga richiesta, tutta la documentazione necessaria.

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