Far salire la percentuale dei turisti in Italia dal 35% al 50%. E’ questo l’obiettivo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega al turismo, Michela Vittoria Brambilla, che ieri in conferenza stampa ha illustrato il programma del governo e le prime misure adottate in materia. “Come mai oggi – si chiede Brambilla – quasi l’85% dei turisti che si rivolgono ai grandi operatori è attratto dalle bellezze del nostro Paese ma poi solo il 35% decide di venire davvero da noi?”. Così per arrivare allo scopo e rilanciare il settore, tra i punti già in agenda del governo, Brambilla ha evidenziato la stipula di accordi tra tour operator italiani e quelli stranieri, l’innalzamento del livello di formazione degli operatori con un accordo con il sistema universitario, una task force per elaborare piani che diano maggiore efficacia ad eventi già programmati (es. il 150mo anniversario dell’unità d’Italia, il G8, i campionati mondiali di nuoto o l’Expo 2015). Inoltre è in corso anche la totale revisione dell’Osservatorio nazionale del turismo oltre all’attivazione di una cabina di regia per il turismo che vede Stato e Regioni lavorare insieme. "Non aveva senso avere 21 politiche di promozione e marketing diverse una dall’altra" ha precisato Brambilla.
Nel corso della conferenza è stato presentato anche Matteo Marzotto come nuovo presidente dell’Enit. "Designando Marzotto – ha detto – abbiamo deciso di fare dell’Enit il punto di cerniera tra la promozione turistica e il brand made in Italy. Il secondo obiettivo è quello di fare dell’Enit una struttura più agile e idonea agli obiettivi che deve raggiungere. Viaggi, sondaggi fiere e altri eventi dovranno essere funzionali al compito di catturare nuovi turisti: i soldi del contribuente – ha chiarito il sottosegretario – non vanno spesi per far fare viaggi di piacere a qualche funzionario di Stato. L’Enit deve diventare una sorta di radar, o non servirà a nulla. E va rivisto l’impianto delle campagne promozionali perché o funzionano come magneti o sono superflue e inutilmente costose”. Insomma, ha concluso, bisognerà far sì che "a ogni euro speso dovrà corrispondere un nuovo turista che trascorre le vacanze in Italia" e recuperare "in 5 anni, 2 posizioni nella graduatoria" che ci vede al quinto posto per arrivi al mondo.