Casinò, solo 4 in Italia ma nel 2008 incassi a -4%

Brambilla lanciò la proposta di aprirli negli hotel a 5 stelle già a febbraio

Sono quattro le case da gioco ufficiali in Italia, (Campione, Saint Vincent, Sanremo e Venezia) ma sono decine le petizioni e le proposte di legge per aprirne di nuove. Eppure lo scorso anno il settore ha chiuso con un risultato in rosso, con un meno 4% rispetto al 2007, realizzando introiti per 562 milioni di euro. Nei primi otto mesi di quest’anno le case da gioco italiane hanno incassato 313,1 milioni di euro. La "fetta maggiore" è quella di Venezia, che ha raggiunto da sola 113,9 milioni di euro. Ciò nonostante continuano ad essere presentate diverse proposte di legge in Parlamento per aprire nuovi casinò. Un ordine del giorno accolto dal governo il 25 agosto 2008, prevede che in Italia possano essere aperti al massimo dieci casinò collocati nelle quattro aree geografiche in cui è stata suddivisa l’Italia: Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria (zona 1); Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marché (2); Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria (3); Sardegna e Sicilia (4). In particolare, i deputati del Movimento per l’autonomia hanno messo a punto un disegno di legge di sei articoli per la riapertura del casinò di Taormina, chiuso dal 1964 dopo una breve apertura.
Lo scorso febbraio era stato il presidente del Senato, Renato Schifani a rilanciare la proposta di aprire nuovi casinò. E fu proprio in quella occasione, la conferenza delle "Città delle culture", che l’attuale ministro Brambilla si disse d’accordo con la proposta di aprire altri casino "magari mettendoli negli hotel di lusso, e consentendo il gioco ai soli ospiti".

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