Cassazione: no a camping ‘stabili’ in aree protette

Nemmeno le ultime norme per lo sviluppo del turismo consentono di sanarle

Niente sconti della Cassazione per i campeggi sorti nelle aree protette, dove è messa al bando ogni opera edilizia. Si tratta di camping che, mano a mano, hanno perso le loro caratteristiche di insediamenti mobili e temporanei, a 'zero' impatto sull'ambiente e il paesaggio, per diventare dei villaggi veri e propri di caravan e roulotte tramutate in case fisse, con tanto di pergolati esterni e collegati da un piano di viabilità interna. Simili lottizzazioni, che snaturano originari siti destinati al vero campeggio, non possono essere sanate – spiega la Cassazione nella sentenza 35968 – nemmeno dalle ultime norme per lo sviluppo del turismo (la legge 99 del 2009) che, pure agevolano la realizzazione di 'infrastrutture' nelle strutture ricettive all'aperto, a condizione però che si tratti di opere mobili. Il verdetto, depositato il 7 ottobre, fa riferimento a una udienza dello scorso 14 luglio in seguito alla quale è stato sgomberato il campeggio lottizzato 'Sant'Igori', sul litorale di Alghero.

 

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