Cassazione: vacanza serena o rimborsare turista

Assotravel: “Sentenza pesante per tutto il settore turistico”

Il diritto ad una vacanza “tranquilla, che soddisfi molteplici scopi come il relax, lo svago e le esigenze culturali” viene prima di tutto. E’ quanto afferma una sentenza della Cassazione che ha rigettato il ricorso di un’agenzia di viaggi condannata in appello dalla Corte di Pescara a pagare un’indennità per una vacanza non fruita da parte di un cliente che si era rifiutato di partire per Cuba a causa di un’epidemia di dengue scoppiata nell’isola. Secondo i giudici preminente deve essere
la realizzazione dello scopo vacanziero e cioè il benessere psicofisico e il pieno godimento della vacanza, come occasione di svago e riposo, ma poiché l’epidemia ha fatto venir meno il normale standard di sicurezza sanitaria nel luogo di vacanza, l’adv è tenuta a rimborsare il cliente. “E’ una sentenza pesante per tutto il settore turistico – ha commentato il presidente di Assotravel, Andrea Giannetti – dal momento che le agenzie non sono in grado di controllare questi eventi. Se la Farnesina emette l’avviso di ‘sconsiglio’ su una località, siamo noi i primi a cambiare il viaggio al cliente, sostituendone la destinazione o restituendogli il denaro, ma ci sono epidemie ormai endemiche in diverse località del mondo mete di viaggi; se questa sentenza dovesse fare giurisprudenza saremo costretti a svendere i pacchetti”. Esulta, invece, Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori: “Si tratta di una sentenza innovativa: fino ad ora, tranne quando non era emesso lo ‘sconsiglio’ dalla Farnesina, le possibilità di vincere, in casi simili a quello in questione, erano veramente poche”.

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