Dopo un mese di attesa (“ma le cose sospirate sono anche le più gradite”) il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio adesso è anche alla guida del turismo italiano. E venendo dal settore, non ha davvero “nessuna scusa” per non fare bene. In un’intervista all’ANSA racconta quali sono i suoi progetti a breve e a lungo termine.
Tutto il settore e gli operatori – da Federalberghi a Federturismo, da Assoturismo a Confturismo e Confindustria Alberghi, da Astoi ai balneari – gli hanno dato il benvenuto sottolineandone la professionalità. “Il fatto – spiega soddisfatto – è che sanno che sono un loro collega. Il mondo del turismo ha chiesto che finalmente ci fosse qualcuno competente del settore per provare a invertire la rotta e finalmente questo governo glielo ha dato. Ora bisogna cominciare a correre. Oggi l’Italia è la quinta potenza turistica nel mondo ma dobbiamo crescere e scalare questa classifica. Se siamo solo quinti, qualcosa non funziona nella promozione e nella considerazione che hanno i turisti di noi”.
“Quando il turismo era al Mibact – sottolinea – era una direzione, ora sarà un dipartimento quindi una cosa molto più importante e con un ben diverso peso anche istituzionale. L’obiettivo che abbiamo – annuncia – è quello di trovare anche una sede fisica dove ci siano i dipendenti e tutti coloro che si occupano di turismo nel nostro Paese. Penso ad esempio alla sede dell’Enit, che potrebbe diventare la sede di questa parte del ministero, con l’obiettivo finale di farne un dicastero a parte. Questo è il nostro percorso”.
Ma Centinaio non dimentica l’Agricoltura: “Un turista che viene dall’estero – spiega – vede i paesaggi, la cultura e tutte le altre bellezze che l’Italia può offrire ma vede anche un’incredibile ricchezza enogastronomica. Quindi questo ministero dell’agricoltura e del turismo ha possibilità di diventare un ministero del marketing del nostro Made in Italy nel mondo. Ma il turismo non è solo promozione all’estero, è anche programmazione, aiuto alle imprese, lotta all’abusivismo e sinergia con gli altri ministri”.
Il ministro chiarisce anche quale sarà il futuro dell’Enit: “Secondo il mio progetto l’Ente del turismo diventa il braccio armato del ministero, delle regioni e degli operatori privati perché io voglio veramente che l’Ente diventi l’interlocutore di tutti coloro che in Italia si occupano di turismo in questo momento. E anche di quella parte dell’Agricoltura che si vuole promuovere nel mondo. Quindi – conclude – cercheremo di capire in modo molto ‘asettico’ cosa è stato fatto e cosa si può modificare e cercheremo di trasformarlo in un interlocutore per il settore, visto e considerato che sempre più spesso gli operatori quando vanno all’estero a fare o presentare qualcosa, invece che utilizzare l’Enit si rivolgono all’Ice. Quindi vuol dire che non c’è molta fiducia nei confronti di quello che l’Enit ha fatto finora”.
Infine, secondo Centinaio, il turismo può dire tanto anche dal punto di vista dell’occupazione. “Cercheremo di capire anche con il ministro Luigi Di Maio cosa si può fare per venire incontro alle richieste del settore. Penso ai contratti a termine ma penso anche ai voucher che io ho sempre invocato nel settore agricoltura ma, se ci fossero anche nel turismo, non sarebbe per niente una brutta cosa. Forse sono i due settori dove i voucher servono di più”.