Ciset: spesa stranieri in Italia cresce del 6,5% nel 2018

I turisti che giungono in Italia dai Paesi esteri nel 2018 hanno speso il 6,5% in più rispetto all’anno precedente, cioè oltre il doppio di quella che nel frattempo è stata la dinamica delle esportazioni nel loro complesso. E la ricchezza prodotta dai flussi di visitatori ha visto un incremento del 5,7% che fa impallidire il contestuale aumento del Pil nazionale, misurato nello 0,85%.

Di turismo e dei suoi effetti sull’economia nazionale si è parlato a Treviso nel corso della 19/a conferenza promossa dal Centro internazionale di studi sull’economia turistica (Ciset) dell’università Ca’ Foscari, di Venezia, con il supporto di ricerche della Banca d’Italia, occasione in cui si sono fotografate le principali metamorfosi che attraversano il settore.

I viaggiatori stranieri lo scorso anno hanno lasciato in Italia 41,7 miliardi di euro, con un incremento più robusto rispetto a quello registrato nel triennio precedente quando la crescita media è stata del 4,6%. Si tratta in ogni caso di un’economia focalizzata nelle prime cinque regioni leader, le quali assorbono il 67% del business straniero (Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana e, confermata anche nel 2018, Campania). Tuttavia, grazie alle buone performance, in particolare di Basilicata, Sicilia, Campania e Calabria, le quote di spesa e di ricchezza prodotta dal turismo anche nelle regioni del Sud si consolidano, confermando il +13% del 2017.

Pur nelle loro differenze, le aree italiane denotano tratti comuni nel sistema dell’ospitalità. Si riafferma il ruolo economico del turismo culturale tradizionale, che si assesta intorno ai 15,7 miliardi con un trend più contenuto rispetto al biennio precedente (+1,8%) e mantiene le sue ottime posizioni il turismo balneare (6,6 miliardi, +19,8%). Viene evidenziata anche la dinamica a due cifre per la vacanza verde, attiva ed enogastronomica (+17% del fatturato, pari a 1,2 miliardi). Molto positivi, infine, anche i risultati per la montagna, che conferma il trend di recupero già registrato a partire dal 2017 (1,6 miliardi i ricavi prodotti). Un’analisi per le provenienze pone in risalto gli ottimi risultati registrati dal Centro Europa, in particolare Austria (+11,5% della spesa effettuata) e Germania (+8,1%). Altrettanto positive le performance del mercato francese, che ha speso nel nostro Paese ben 2,6 miliardi di euro (+8,8% rispetto al 2017), e di quelli inglese e spagnolo, entrambi con incrementi a due cifre.

Relativamente ai visitatori extraeuropei, infine, continua il rafforzamento del mercato statunitense (+5,8%), la cui spesa media si stabilizza intorno a 170 euro giornalieri, dato che lo scorso anno è stato però superato dai vacanzieri cinesi i quali hanno acquistato beni e servizi turistici per 176 euro a testa, cioè il 45% in più rispetto all’anno precedente.

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