Concordia, dagli Usa denuncia contro Carnival: navi non sicure

Navi troppe alte e dunque instabili: questa l’accusa degli avvocati americani

Per far salire a bordo il maggior numero di passeggeri possibile, la Costa Concordia "è stata progettata con delle sovrastrutture molto alte al di sopra della linea di galleggiamento e un pescaggio molto ridotto sotto la linea di galleggiamento": ma, così facendo, in caso di collisione la nave è risultata "instabile e suscettibile di ribaltamento". Con queste motivazioni, lo studio legale americano John Arthur Eaves ha presentato al tribunale di Los Angeles una denuncia nei confronti della Carnival Corporation, la società che controlla la Costa Crociere.   
Lo studio, che assiste i cittadini di diversi paesi che erano a bordo della Concordia la sera del naufragio davanti al Giglio, ha chiesto un risarcimento di almeno dieci milioni di dollari per ogni naufrago e ha sottolineato che "in caso di accoglimento da parte del tribunale americano, la società rischia che le sue navi vengano dichiarate non sicure e quindi di vedersi inibire la navigazione delle imbarcazioni nel pieno della stagione estiva".
"La Costa Concordia – ha affermato in una conferenza stampa a Roma l'avvocato Jonh Arthur Eaves Jr – è stata progettata sin dall'origine in maniera impropria e le tragiche conseguenze dell'incidente al largo del Giglio sono imputabili ad una progettazione che è sottostata alla necessità di imbarcare migliaia di passeggeri a scapito della sicurezza. Invece di dotarci di navi da crociera sempre più sicure, abbiamo permesso di costruire navi pesanti e altissime per le quali rovesciarsi è assai più facile che per quelle più vecchie".     

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