La Corea del Nord ha avviato la confisca del resort turistico sul monte Kumgang, chiudendo alcune strutture di proprietà del governo di Seul e invitando gli addetti del Sud a lasciare il Paese. Tra le strutture adesso sotto il completo controllo nordcoreano figurano, oltre al centro per le riunioni familiari, una stazione dei vigili del fuoco e un duty-free, tutti siti costruiti o gestiti dal governo sudcoreano e dall'agenzia turistica statale Hyundai Asan.
La settima scorsa la Corea del Nord, nell'ennesimo ultimatum inviato al Sud, aveva minacciato di sequestrare i siti turistici del resort, pressando il governo di Seul per ottenere la ripresa dei progetti turistici comuni, interrotti dal 2008, fino ad allora preziosa fonte di denaro contante per le casse del regime comunista. Il complesso, sulla costa orientale della Corea del Nord, ha attirato in dieci anni di attività circa 1,8 milioni di turisti, in gran parte provenienti dal Sud.
Le iniziative di scambio turistico tra le due Coree sono state improvvisamente interrotte a luglio del 2008, dopo che una cittadina sudcoreana era stata uccisa sul monte Kumgang da un soldato del Nord in circostanze mai del tutto chiarite.